Voglio rivolgere, anche per le responsabilità delle Acli senesi, alcune domande: perché Siena e il territorio, forti nel passato di alcune marce in più, non sono riusciti a prevenire l’attuale difficile situazione? Perché quando si sono manifestati i segnali negativi, si sono ritardati gli interventi per prevenire che certe fratture degenerassero nell’arretramento? Ha chiesto il presidente provinciale Acli Siena Francesco Rossi al XXIV Congresso Acli “Rigenerare per crescere. Nuove energie per costruire insieme il futuro” all’auditorium S. Stefano a la Lizza. E’ stato un confronto, moderato da Tommaso Strambi caposervizio La Nazione e Stefano Bisi vicedirettore Gruppo Corriere, fra il sindaco di Siena Franco Ceccuzzi, i presidenti della Provincia Simone Bezzini e della Camera di Commercio Massimo Guasconi, l’onorevole Susanna Cenni, il vice presidente Fondazione Mps Alessandro Piazzi, il vice direttore vicario ChiantiBanca Carlo Rossi. Il dibattito ha accolto il presidente regionale Acli Federico Barni. Per il presidente Acli Siena, “abbiamo sottovalutato certi rischi, ritenendo che i problemi del vasto scenario non potessero colpire la nostra provincia e che certi privilegi bancari non potessero mai finire: aspetti di cui le Acli sono sempre state consapevoli. Non basta individuare eventuali responsabili: occorre trovare coesioni, dimostrare che Siena può contrastare le difficoltà”. Le Acli, con una popolazione di oltre 2.000 associati, una rete di circoli, servizi, strutture, ha ricordato Francesco Rossi, “sono cresciute in provincia con una struttura che recepisce diverse esigenze; vogliono essere parti in causa delle questioni che le coinvolgono: lo chiedono 10.000 soggetti che si rivolgono alla nostra realtà”. L’associazionismo è stato riconosciuto dal presidente della Provincia di Siena Simone Bezzini: “è un interlocutore importante per le istituzioni nell’erogazione di servizi alla comunità. La Provincia si avvale di questa preziosa collaborazione, soprattutto...LEGGI TUTTO
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