A seguire il servizio di Radio Vaticana
Nuovo pesante calo delle azioni del Monte dei Paschi di Siena in Borsa. I titoli hanno lasciato sul terreno oltre il 7%. Il ministro dell’Economia Grilli ribadisce che i controlli spettano a Bankitalia, mentre il Ministero fa notare che gli aiuti di Stato non sono stati erogati perché non si sono verificate le necessarie condizioni. Sulla questione interviene anche il presidente Napolitano che ha ribadito la sua piena fiducia nell'operato della Banca d'Italia. Da parte sua, in un colloquio telefonico con il presidente della Camera Fini, il premier Monti ha voluto assicurare la disponibilità del governo a riferire al più presto sulla vicenda dell’Istituto bancario. Ma sentiamo il servizio di Alessandro Guarasci:
"La vicenda dei Paschi di Siena è l’ennesimo ciclone finanziario. I vertici della banca avrebbero occultato nel bilancio un complicatissimo derivato, strumento che ha causato pesanti perdite, mai venute a galla ufficialmente. Per il ministro dell’Economia Vincenzo Grilli «il Governo conosceva le problematiche già da un anno», ma ribadisce che la vigilanza spetta a Bankitalia. E la vicenda entra in campagna elettorale. Berlusconi dice di tenere a Mps, Bersani di essere preoccupato ma non imbarazzato, Fini chiede al Governo di riferire. A Siena c’è ansia. Secondo il presidente delle Acli provinciali Francesco Rossi la banca da tempo aveva perso la sua missione originaria:
R. – Si è verificato un allontanamento dai clienti, trattandoli solo come meri portatori di denaro e non curandoli fino in fondo nei loro stessi bisogni e destinando soprattutto l’attenzione ai mercati finanziari. Situazioni che hanno portato al crollo vertiginoso della banca stessa.
D. – In molti, però, a livello locale hanno beneficiato dei finanziamenti elargiti dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena. E’ così?
R. – Sicuramente sì. Hanno attinto delle risorse, che spesso sono state elargite ad enti, associazioni, organizzazioni che, ora che non ci sono più, stanno scomparendo. La cosa importante sono le dichiarazioni, fatte dall’ex sindaco Ceccuzzi e dallo stesso D’Alema ieri, che hanno rimosso il presidente Mussari per dare una discontinuità, ma in realtà erano coloro che avevano messo Mussari in quella stessa posizione. Quindi, più una logica da apparato di partito che di competenza. Di competenze, invece, Mps aveva bisogno.
D. – Secondo lei, questa vicenda potrebbe avere una ripercussione negativa su tutta l’economia senese e anche di parte della Toscana?
R. – Sicuramente ha una ripercussione enorme sull’economia della Toscana, sui lavoratori, che saranno in esubero. I licenziamenti saranno di più di quelli di cui si parla su quotidiani e mass media".
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