16/09/2009DIAMO UN FUTURO AL SERVIZIO CIVILE
Fino al 30 settembre, presso la sede Provinciale delle ACLI di Siena, è possibile firmare la petizione per sostenere i fondi destinati al Servizio Civile Nazionale.
DARE UN FUTURO AL
SERVIZIO CIVILE
Campagna di mobilitazione per difendere e rilanciare il Servizio Civile Nazionale
Il Servizio Civile Nazionale è un bene del Paese
Il Servizio Civile Nazionale, su base volontaria, dopo il successo iniziale, da qualche anno è entrato in crisi per la sovrapposizione di finalità e modalità di attuazione fra di loro contraddittorie, generando confusione fra i giovani, le organizzazioni, le istituzioni. I tagli alle risorse economiche decisi dal Governo Berlusconi per il triennio 2009-2011 ne mettono in crisi anche l’operatività. Nel 2009 su 100.000 posti richiesti solo 25.000 sono stati finanziati, il numero più basso dal 2003.
Il SCN italiano può uscire da questa crisi se definiamo la sua collocazione nell’Italia del XXI secolo che tutti insieme vogliamo costruire, facendo tesoro del suo passato, iniziato nel 1972 ma guardando molto al futuro.
Il nostro Paese ha di fronte a sé alcune sfide che segneranno la nostra vita e soprattutto quella dei nostri figli e nipoti.
Far diventare l’Italia un paese che valorizza i giovani, investendo sulla loro educazione civica e la loro formazione pratica, per renderli persone autorevoli, non autoritarie.
Far diventare l’Italia un Paese di Pace, consapevoli che la pace e la guerra, il benessere e la povertà, la giustizia e l’esclusione, la sicurezza e la sopraffazione non hanno i soli confini fra gli Stati, ma attraversano le comunità locali e i popoli.
Far diventare l’Italia un Paese che costruisce la giustizia sociale con istituzioni pubbliche autorevoli, che valorizzano gli impieghi delle tasse dei cittadini e con un terzo settore partner per le politiche di legalità, socialità e inclusione, condizioni essenziali per lo sviluppo economico.
In questo futuro si iscrive il Servizio Civile Nazionale che vogliamo, su base volontaria, rivolto a tutti i giovani cittadini che vivono stabilmente nel nostro Paese o che da altri Paesi vogliono partecipare, in condizioni di reciprocità.
Un Servizio Civile Nazionale che mette al centro delle attenzioni e degli obiettivi la crescita dei valori e delle capacità dei giovani, facendo le organizzazioni strumento di questa strategia educativa, attraverso concreti progetti di efficace intervento sociale.
Quindi un Servizio Civile Nazionale che abbia come finalità l’adempimento da parte dei giovani del diritto/dovere di promuovere la pace difendendo in modo nonviolento il nostro Paese e del diritto/dovere di partecipare consapevolmente alla vita pubblica, facendo della cittadinanza un’esperienza effettiva.
Per realizzare questo ognuno deve fare la sua parte.
Allo Stato Italiano, cui compete la tutela della pace e della sicurezza, chiediamo, attraverso un primo atto legislativo di riforma dell’attuale legislazione, di:
- stabilire le finalità uniche di questo Istituto repubblicano, vincolando ad esse l’approccio delle organizzazioni, la realizzazione dei progetti e l’offerta formativa;
- fissare nella legge il numero minimo di giovani che con i fondi statali ogni anno possono partecipare a questo diritto/dovere, che per i firmatari è di almeno 40.000;
- di rinnovare gli strumenti attuativi finora messi in campo, a cominciare dall’UNSC, affinchè divengano davvero strumenti al servizio dei giovani e delle organizzazioni per la realizzazione delle finalità indicate;
- di compiere tutti gli sforzi possibili perché le Regioni e Province Autonome collaborino alla realizzazione di queste finalità.
Alle organizzazioni chiediamo di:
- impegnarsi, investire, interpretare le finalità ultime del Servizio Civile Nazionale, non usandolo esclusivamente come una fonte a cui attingere giovani da impiegare nelle proprie attività, perché le fonti, come si sa, se non vengono alimentate si prosciugano;
- fare investimenti, liberamente decisi, nella formazione del proprio personale e nella rendicontazione dei risultati ottenuti.
Ai giovani chiediamo di:
- impegnarsi nella battaglia per salvaguardare questo straordinario esercizio di cittadinanza attiva che dovrebbe essere una naturale esperienza di vita per le generazioni a venire;
- impegnarsi nell’anno di Servizio Civile Nazionale condividendo anche la fatica dei momenti difficili come quello che stiamo vivendo;
Le organizzazioni e le persone promotrici chiedono al Presidente del Consiglio dei Ministri un impegno concreto in questa direzione, attraverso:
- il sollecito invio al Parlamento di una proposta che avvii la necessaria riforma della legislazione in vigore;
- lo stanziamento per il 2009 di un finanziamento straordinario che permetta l’avvio di altri 10.000 giovani oltre i 25.000 già programmati e che dal 2010 porti l’Italia ad essere un Paese che valorizzi almeno 40.000 giovani all’anno nella costruzione comune fra le generazioni, fra le istituzioni e la società civile organizzata di un futuro di pace, di impegno civico e di giustizia sociale.
Alle forze politiche presenti in Parlamento chiediamo un impegno alla discussione delle varie proposte di riforma in tempi rapidi per concorrere a dare una prospettiva positiva al Servizio Civile Nazionale.